La mattina ti svegli con stampato in faccia un sorriso, pronto ad affrontare la giornata con gioia e grinta oppure hai il un muso lungo e sai che ti aspetta una giornata grigia?
Una ricerca sulle radici del benessere iniziata 80 anni fa all’Università di Harvard  rivela che se rientri tra quelli che la mattina si svegliano felici, la metà della tua felicità è legata al corredo cromosomico, l’altra metà dipende dall’amore materno e fraterno durante l’infanzia, dallo stile di vita, dalle relazioni familiari e sociali, dalla carriera.
Le felicità è da molti anni sotto la lente di ingrandimento delle neuroscienze: si cerca attraverso i neurotrasmettitori di collegare emozioni e stati d’animo a circuiti nervosi e neurotrasmettitori. Ancora non ci sono i risultati. Si è scoperto, però, dove si trova la felicità: è in un’area della corteccia cerebrale destra grande quanto la punta di una penna, chiamata precuneo, ed è un po’ più sviluppata fra chi si dichiara felice.
Statistiche alla mano, sembra che 1 persona su 5 nasca felice. E che gli altri devono ingegnarsi per diventarlo perché essere felici influenza il DNA: le persone che sperimentano elevati livelli di felicità hanno una quantità di anticorpi e geni antivirali superiori alla media. Quindi, sorridi e camperai 100 anni!
Quindi se il 50% della tua felicità lo devi a mamma e papà, e l’altra metà ai fattori ambientali, allora cosa ti rende felice e cosa puoi fare per esserlo? L’amore materno sicuramente. Se nell’infanzia abbiamo avuto una madre che ci ha amato e che ci ha insegnato l’amore siamo già ad un buon punto. Così come l’amore tra fratelli e le vere amicizie: insomma essere connessi  agli altri e stare insieme!
Fare sport influenza positivamente i circuiti del piacere. Concedersi ogni tanto qualche cibo godurioso (latte, pesce e banana contengono sostanze che aumentano il benessere).
Il sesso è un vero toccasana per l’umore perchè scatena la sintesi di endorfine e quella di ossitocina, molecola della tranquillità e dell’attaccamento. Adottare un cane. Passeggiare al sole. Essere estroversi, parlare e agire in maniera aperta. Fare il lavoro giusto: chi sul lavoro è abituato a pensare in negativo fa più fatica ad essere felice. Gli avvocati per esempio hanno il 3,6% di probabilità di soffrire di depressione rispetto a chi fa lavori di insegnamento e cura  (il preside) e creativi (lo chef). Scegliere con chi confrontarsi: mai con chi ha ottenuto più successo di noi, sempre chi ne ha avuto un po’ di meno. Aiutare gli altri: le persone che si dedicano agli altri sono più felici.
Ed ora sta a te raggiungere la felicità. Quando hai bisogno di un coach per pianificare insieme la strada e raggiungere prima la tua felicità, contattami sarasantoni@businesstude.com