Le nuove scoperte scientifiche ci  dicono che cambiare e imparare cose nuove si può e a qualunque età. Finalmente possiamo buttare giù dalla torre delle certezze il detto : “chi nasce tondo non può morire quadrato!”.  Questo è quanto ci rivelano gli scienziati di neurogenesi. Ogni giorno, infatti il cervello produce 10.000 nuove cellule staminali che si dividono in due parti: una si incarica di produrre altre cellule staminali, l’altra viene trasferita dove è necessario, e a seconda della zona del cervello,  si trasforma in un tipo di cellula piuttosto che in un’altra. ll più delle volte la nuova cellula viene destinata all’apprendimento di nuovi elementi. Nel giro dei successivi 4 mesi formerà 10.000 connessioni con altre cellule per dar vita ad un nuovo circuito neurale. Questo fenomeno di generazione di nuove cellule e quindi di nuovi circuiti – la neurogenesi- fa si che il cervello si trasformi in continuazione in base alle nostre esperienze (il cervello è neuroplastico) . Se stiamo cercando di acquisire nuove abitudini – per esempio nello sport, a scuola, nella musica e così via- nuovo il circuito preposto a questa abilità si svilupperà di conseguenza. E possiamo imparare ad ogni età. Niente più scuse dunque!
Ma come fare quando si tratta di insegnare a se stessi e agli altri una nuova abilità? Bisogna impegnarsi in prima persona. Bisogna coinvolgere gli altri, stimolare il loro entusiasmo per il cambiamento. E’ utile attingere ai loro sogni, ai loro progetti personali, all’idea che quella persona vorrebbe diventare. A quel punto si lavora partendo da quello che le persone già sono, individuando gli aspetti da migliorare per raggiungere l’obiettivo. Attenzione alle resistenze però! Creare nuove abitudini vuol dire creare nuovi circuiti che entrano in competizione con i vecchi in una sorta di lotta per la sopravvivenza.  Infatti, quando cerchiamo di sbarazzarci di una cattiva abitudine, ci scontriamo con la resistenza di un circuito reso estremamente denso sa gesti ripetuti migliaia e migliaia di volte.
Per rendere la nuova abitudine potente, bisogna far leva sul potere della neuroplasticità: ripetere, ripetere, ripetere. Il nuovo circuito instaurerà sempre più connessioni finché un giorno sarà diventato un automatismo. Modificando il cervello abbiamo trasformato la nuova abitudine in una scelta automatica. Ma quanto tempo ci vuole per la trasformazione in automatismo? Dai 3 ai 6 mesi durante i quali bisogna utilizzare tutte le occasioni per allenarsi al nuovo cambiamento. L’allenamento è pratico (fare, fare, fare) e anche mentale cioè immaginare la cosa nel dettaglio da fare come se la si stesse veramente compiendo. Il processo di visualizzazione dell’azione attiva gli stessi meccanismi – i circuiti neurali –  di quando compiamo realmente l’azione: è infatti una pratica molto usata da sportivi, attori e musicisti.