La stretta di mano rivela molti tratti della nostra personalità: dominante, sottomesso, empatico.
Ciascuno di noi, nel corso della vita, lo fa almeno 15.000 volte. E’ il suggello di trattati di pace, di amicizie sempiterne e di affari più o meno importanti. Secondo le ricerche il 20% delle persone odia dare la mano agli altri e ciò li spinge a farlo in modo forzato e sgradevole: palmi sudaticci, prese scivolose come anguille o sonore stritolate della mano altrui sono gli errori più comuni che, soprattutto ad un primo incontro, possono guastare l’immagine che si trasmette all’interlocutore.
La stretta di mano è uno degli elementi cruciali nei rapporti interpersonali e nella formazione della prima impressione su qualcuno. Rivela rapidamente aspetti importanti sulla personalità di chi abbiamo di fronte: se è troppo soft indica insicurezza, mentre una stretta troppo breve può essere indice di arroganza.
Insieme all’aspetto, la stretta di mano è il tuo biglietto da visita, ed è il biglietto da visita del tuo interlocutore. E allora come si dà la mano nel modo giusto?
Per conoscerla meglio, facciamo un po’ di storia.
La stretta di mano risale agli albori della vita sociale dell’uomo e più precisamente al tempo cavernicolo.
In quel tempo i nostri avi quando si incontravano con intenti amichevoli deponevano le armi a terra e mostravano a braccio teso in alto il palmo della mano in segno di disarmo e pertanto non bellicoso. Nel corso dei secoli questo atteggiamento è ‘mano mano’ modificato fino a giungere alla odierna stretta di mano, con tutti i suoi significati intrinsechi.
Ipotizziamo di aver conosciuto da poco una persona e per la prima volta ci accingiamo a stringerle la mano. In quel preciso momento stiamo per trasmettere uno dei tre messaggi racchiusi nella stretta di mano:
1.- dominio
2.- sottomissione
3.- uguaglianza
Questi messaggi sono trasmessi a livello inconscio e formano l’impressione che gli altri si fanno di te. E la prima impressione, si sa, non si scorda mai.
E dunque, come è la stretta di mani perfetta? E’ quella in cui stringi per vendere.
Le regole sono le stesse per uomini e donne: si offre all’altro la mano destra, con una stretta ferma ma non eccessiva, in un punto che si colloca a metà strada tra noi e chi abbiamo di fronte. Il palmo deve essere asciutto e fresco e le mani strette si devono scuotere 3 volte per un tempo non superiore ai due-tre secondi. Ci si deve guardare negli occhi, sorridendo in modo spontaneo e con una forma di saluto o presentazione consona alla situazione.
Banale? Non la pensano così i vertici inglesi della Chevrolet, che hanno inserito il corso sulla corretta stretta di mano nel programma formativo della propria forza vendita e che hanno sovvenzionato le ricerche.  «La stretta di mano – dice il management – non è solo una forma di saluto rituale, ma anche un modo per concludere gli affari: è importante che il nostro staff sia capace di farlo nel modo migliore per trasmettere fiducia e rassicurazione ai clienti».
Ora che sai la formula della stretta perfetta hai un’arma formidabile: il mio consiglio è: sperimenta il modo con cui stringi la mano agli altri, esercitati con amici e colleghi che ti daranno la loro opinione e perfeziona la tua tecnica. E scrivimi per approfondimenti e consulenza su come avere una comunicazione efficace e persuasiva che influenza e migliora il tuo business e la tua vita: sarasantoni@businesstude.com
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